Nell’ultimo anno i detenuti e le detenute di tutta Italia hanno pagato sulla propria pelle la gestione scellerata della pandemia nelle carceri da parte delle autorità politiche e penitenziarie del paese. Contagi incontrollati, scarsità di informazione e prevenzione, mancanza di sicurezza tra i reparti si sono aggiunti alla situazione sanitaria già cronicamente critica, amplificata dal sovraffollamento nelle prigioni di tutto il paese.
Nel marzo 2020 i detenuti e le detenute si sono sollevati protestando contro questa gestione e contro provvedimenti improvvisi come la sospensione dei colloqui con i familiari, colloqui che sono proseguiti a singhiozzo fino a oggi, con differenze tra un carcere e l’altro, senza che venisse applicata alcuna misura nazionale capace di garantire continuità nelle relazioni tra i detenuti, le detenute e i loro cari. In risposta a queste sollevazioni, nelle carceri di tutto il paese si sono verificati episodi di violenza da parte della polizia (non solo penitenziaria), che ha represso le proteste con brutalità, mettendo in atto vere e proprie vendette con pestaggi, umiliazioni e torture. Sebbene nel corso di quelle concitate giornate si siano verificate addirittura quattordici morti (tutte in circostanze poco chiare), oggi gli unici processi in atto sono quelli contro i “rivoltosi” mentre di quelli ai danni degli agenti e dei superiori che hanno gestito le operazioni non si hanno notizie.
In occasione della pubblicazione sulla rivista “Lo stato delle città” (Monitor edizioni) di un’inchiesta a puntate sulle carceri italiane, solidali, familiari e amici di detenute e detenuti sono chiamati per sabato 22 maggio (ore 16) in piazza Cenni – all’esterno del carcere di Poggioreale – a un’assemblea pubblica per denunciare la sperimentazione durante la pandemia di un processo di erosione dei diritti all’interno delle carceri, per raccogliere testimonianze sulle condizioni di vita nei penitenziari e per esprimere solidarietà ai ristretti in riferimento agli accadimenti che hanno avuto luogo durante questi ultimi quattordici mesi.
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