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5 Aprile 2016

Isola dei famosi: lettera apierta

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Cari Piersilvio e amici, e carissimo Celeste Laudisio,

mi chiamo Flavietto e ho novantacinque anni. Da anni guardo i reality show perché potrebbe succedere che qualcuno muore. Non è mai succiesso. Mi chiedo perché, dal momento che la gente muore tutti i giorni da che esiste il mondo. Che c’è di male se uno muore? Ieri all’Isola dei famosi ci siamo andati vicino perché la cuncurrente stava morendo affucata. E nello studio alluccavano tutti come se già fosse successo il fatto. Alcuni si sono sentiti pure male. E io ero finalmente cuntenti e appassiunate. Ma niente. Ancora una volta niente. E dire che sarebbe stato pure un bel decesso perché la cuncurrente ha diciotto anni, una bella età. Cumplimenti per l’età. Nulla.

Ancora una volta la tv verità è delusione. Che tv verità è se non si crepa? Mi sono sentito tradito, da spettatore medio che da anni vi segue e vi ammira. Ciò nunn’è ammissibile in un paese che guarda al pluralisme e alle maggioranze. Come me, tanta altra gente ci è rimasta male. Risulvete.

Con stima reciproca,

Flavietto Gioia

P.S. Se all’Isola dei Famosi ci andassi io, mi impiccherei il primo giorno. Questo per rispetto di chi guarda.

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