“Ah, Napoli, che ineluttabile dramma. Toglie e spera, muore e sorpassa, zoppica e salta. Ride, guarda voi tutti e ride”. Inopportunamente dimenticato, il racconto di viaggio di Conrad, Tempo d’odiare, offre una delle migliori descrizioni della mia città. E ora che quasi cento anni sono passati, le contraddizioni della città restano le stesse, stampate quotidianamente da tipografi sonnolenti che non fanno più caso a quello che la rotativa vomita. Quanti pezzi al giorno dedica il Corriere del Mezzogiorno alla movida di Chiaia?
«Il problema sa qual è?». Quale? «Fino a qualche anno fa c’erano due o tre localini in zona e si poteva navigare a vista. Ora le cose sono cambiate e occorre rigore, a beneficio di tutti». […] Lei non affaccia in strada, ma conosce storie di chi subisce l’onda lunga della movida? […] È inevitabile che la gente stia in strada. I bar di Chiaia sono piccolissimi. (anna paola merone, il corriere del mezzogiorno, 21 gennaio).
Un gruppetto di miliardari che potrebbero stare tutti in una stanza ha un patrimonio più grande di quello della metà più povera della popolazione della terra. Detto in cifre, sessantadue persone sono più ricche di tre miliardi e seicento milioni di persone. (enrico franceschini, la repubblica, 19 gennaio).
Questo sparuto gruppo di paperoni vuole dare una speranza a Napoli. La Cisco (cinquanta miliardi di euro di fatturato) e la Apple (centottantadue miliardi di euro di fatturato), hanno chiesto a de Magistris quanto costerebbe l’intera città. «Dovrete passare prima sul mio corpo», ha risposto impettito il primo cittadino.
Ancora un attacco alla sede del Comune. Tre giorni fa il furto con “spaccata” nel bar del Municipio. La notte successiva, un’altra azione intimidatoria, questa volta dal tono macabro e inquietante. Un passeggino pieno di molotov viene dato alle fiamme proprio davanti al portone d’ingresso di palazzo San Giacomo. Ma non finisce qui. A lato del porta-enfant, infatti, viene ritrovato un telone plastificato che reca ingiurie ai napoletani e intimidazioni al sindaco Luigi de Magistris. (pierluigi frattasi, il roma, 16 gennaio).
“Considerano costoro Napoli una nuda proprietà? E il gravame dei napoletani, credete mai s’estinguerà?”. Questa la grave accusa di Vincenzo Cuoco ai Borbone contenuta nel libello Fuoco ai cerini. Qualcuno contribuisce anche oggigiorno alla svalutazione della città.
La cronaca di Napoli si alimenta di continui crimini efferati, come si può tornare alla legalità? «La situazione è drammatica e […] se oggi mi chiede qual è l’unico documento di carattere planetario che può aiutare la riscoperta di valori positivi in senso utopistico, da protestante devo rispondere: Laudato si’ di Papa Francesco. In passato per me era il rapporto Nord-Sud del leader dell’Internazionale socialista, Willy Brandt». (intervista a valdo spini a cura di maria elena viscardi, il roma, 21 gennaio).
Il sociologo De Masi: «La città non ha speranza». «Ma quale vivacità. A Napoli c’è solo un darwinismo alla rovescia». È un giudizio che non lascia spiragli quello di Domenico De Masi, sociologo e scrittore. Una condanna senza appello, dunque? «Fin quando ci sono i campani, sì». (left, 16 gennaio).
Certo, i napoletani non ne possono più.
Vanno avanti le iniziative del movimento Ce simm’ sfasteriati, presieduto da Vincenzo Caniglia. Ieri mattina è stato presentato un progetto a favore degli anziani meno abbienti. Tutti i pensionati over sessantacinque che non rientrano nelle fasce di agevolazione stabilite dal comune di Napoli e gli invalidi civili. Sono questi i napoletani che dal 10 al 29 febbraio potranno presentare la candidatura per il progetto “Anziani sfasteriati”. (metropolis, 19 gennaio).
L`ex amico non lo saluta e lui gli rifila sette coltellate (il mattino, 19 gennaio).
Ora chiediamo a chi ci amministra una città che risalga nella classifica della vivibilità e al tempo stesso impari a tutelare il patrimonio storico-culturale di Napoli.
«Uno schiaffo si ricorda più di una carezza». Con queste parole il dinamico Console generale degli Stati Uniti a Napoli, Colombia A. Barrosse, nel suo discorso di benvenuto, in qualità di Decano dei consoli, agli ospiti del Corpo consolare di Napoli riuniti al Circolo Unione, per i tradizionali auguri di inizio anno. (luana caico, il roma, 17 gennaio).
«Tu mi devi parlare in napoletano, le cose che mi stai offrendo diventano più belle», sono parole che mi ha detto un imprenditore americano da dieci generazioni. In quelle parole c’è nascosto il grande valore aggiunto del nostro popolo, la sua unicità, la sua forza e, ne sono certo, il suo futuro. Sono convinto che il più grande monumento, la più grande opera d’arte, il più bel panorama di Napoli siano i napoletani. Per questo, il primo giorno da sindaco, creerò l’assessorato alla napoletanità, punto di ripartenza del grande rilancio della nostra città. (gianni lettieri, il roma, 17 gennaio)
Allora te vulesse spiega’ ca Napule tene bisogno ‘e n’autorità, Lettieri caro. Quacchedduno ca controlla, giudica, raddrizza, dà ‘na guida. Quacchedduno ca, quanno è ‘o mumento, allucca. Sulamente accussì putimm’ capi’ addo’ sta ‘o male e addo’ sta ‘o bene. Liegge ‘cca:
I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Santa Maria Capua Vetere, nel corso dei servizi coordinati per il controllo del territorio effettuati nella serata di sabato e nelle prime ore di ieri, hanno denunciato per il reato di sfruttamento della prostituzione un ventinovenne di Trentola Ducenta. Nel corso degli stessi controlli, i militari dell’arma hanno contestato cinque violazioni al codice della strada per guida in stato di ebbrezza, denunciando in stato di libertà tre persone. Hanno inoltre deferito per guida senza patente altre quattro persone e due soggetti sorpresi alla guida di veicoli già sottoposti a sequestro. Infine, sempre nel corso dei servizi nel fine settimana, gli uomini delle forze dell’ordine hanno controllato cento e otto veicoli e centosessantaquattro persone. Hanno poi accertato quindici violazioni al codice della strada, di cui sette per uso di dispositivo cellulare durante la guida. (cronache di napoli, 18 gennaio).
Un popolo di sbandati.
Che mistero, gli Etruschi (valentina capuano, il roma, 19 gennaio).
a cura di palanza
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