Foto di Simone Peyronel
Il 4 ottobre 2019 arrivò la polizia e piazza San Pietro in Vincoli fu circondata con jersey di cemento, il Balon degli straccivendoli sgomberato. Da allora sono nati nel quartiere mercati spontanei, la celere è avanzata con cariche di alleggerimento, i venditori senza licenza hanno ricevuto multe di cinquemila euro. Ancora questo sabato ronde di vigili percorrevano via Borgo Dora per sequestrare la merce ai pochi straccivendoli che ancora stendono la stuoia tra un banco regolare e l’altro.
Le foto pubblicate ritraggono il canale Molassi e San Pietro in Vincoli, l’area dove si teneva il Balon dei mercanti più poveri. Ogni sabato, e per anni, nasceva qui il mercato governato dall’associazione Vivibalon e per nove mesi, da gennaio a ottobre 2019, gli straccivendoli hanno organizzato un Balon spontaneo, e in espansione. Ora questo è un luogo in abbandono.
Queste foto richiamano la galleria realizzata a gennaio scorso, sempre da Simone Peyronel. Più che un accostamento tra il prima e il dopo, tuttavia, trovo interessante la tessitura di un racconto contemporaneo di Borgo Dora. In questi mesi Claudia, straccivendola generosa, ha scritto piccole cronache, bollettini di speranza e repressione, riflessioni divulgate in rete, ha scattato foto. Ora esiste un archivio imprevisto della resistenza. Si possono aggiungere le testimonianze e gli articoli di chi ha frequentato queste strade, e da diversi punti di vista. Questi materiali, insieme, costituiscono una storia plurale e frammentaria del quartiere.
Da tre settimane allestiamo – noi, assemblea di solidali – mostre fotografiche tra le vie del Balon legale, al sabato. Abbiamo esposto foto antiche del mercato raccolte da Macerie, le foto di Claudia, quelle di Simone. Accanto alle immagini abbiamo appeso con le mollette uno degli scritti di Claudia. Grazie alla mostra sorge, e sempre in un luogo diverso, uno spazio nuovo, di rottura. E poi, finalmente, i racconti scorrono e dal mondo virtuale ritornano in strada: le ultime foto di Simone saranno stampate ed esposte domani sabato 21 dicembre.
È la fine di autunno adesso: il freddo favorisce le guardie che controllano. Allora i racconti, ancora una volta, mi sembrano una forma di sopravvivenza, un modo per tergiversare e continuare nonostante tutto. (francesco migliaccio)