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italia
17 Novembre 2022

Carcere, tortura e altre violenze di Stato. Per la costruzione di un percorso collettivo

Redazione
(disegno di ottoeffe)

Nelle prossime settimane, Monitor ha organizzato o aderito a una serie di iniziative in programma a Napoli. 

Il 20 novembre saremo a Santa Fede Liberata (via San Giovanni Maggiore Pignatelli, 2), a dialogare con Sara Manzoli (autrice) e Nicola Valentino (editore, Sensibili alle foglie) di Morti in una città silente. La strage dell’8 marzo nel carcere Sant’Anna di Modena. Il libro racconta gli eventi del marzo 2020 nel carcere emiliano, le proteste dei detenuti e la violenta risposta delle forze di polizia, che portò alla morte di nove detenuti (quattordici furono i decessi totali nelle carceri d’Italia). Sarà anche l’occasione per parlare della lotta dei prigionieri anarchici che stanno affrontando, ormai da settimane, uno sciopero della fame contro il regime del 41bis e contro l’ergastolo ostativo.

Il 26 novembre presenteremo l’ultimo numero de Lo stato delle città (n.9, novembre 2022) al Cap 80126 – Centro Autogestito Piperno (viale Adriano, 60) di Soccavo. Si potrà dialogare con gli autori degli articoli che raccontano l’inasprimento della repressione giudiziaria delle lotte e delle pratiche di dissidenza più recenti, e con coloro che in diverse modalità sono entrati in contatto o si sono resi protagonisti di quei percorsi. Le inchieste della rivista analizzano i fatti (e le letture che ne hanno dato le rispettive procure) avvenuti a Napoli nel quartiere Santa Lucia nell’ottobre 2020; a Piacenza, con il processo ai sindacalisti del SiCobas accusati di associazione a delinquere; a Milano, con le pesantissime condanne inflitte in primo grado agli attivisti impegnati nella lotta per la casa. Interverranno gli avvocati Caterina Calia e Carmine Malinconico e una delegazione di operai piacentini del SiCobas. Il ricavato dell’iniziativa sarà utilizzato per le spese legali dei lavoratori, delle lavoratrici, dei disoccupati e delle disoccupate in lotta.

Il 2 dicembre un momento di confronto sull’utilizzo della forza nei confronti dei soggetti ritenuti pericolosi per il mantenimento dell’ordine sociale avrà luogo allo Scugnizzo Liberato (Salita Pontecorvo, 46). A parlare di violenza poliziesca, tortura, e dei legami tra classe politica e forze dell’ordine, saranno Anna Maria Orefice (operatrice volontaria in carcere e attivista dello Scugnizzo), Charlie Barnao, dell’università Magna Grecia di Catanzaro, la studiosa Maria Rita Prette e l’avvocato Gaia Tessitore. 

Ancora, il 7 dicembre Luigi Romano presenterà il libro La settimana santa. Potere e violenza nelle carceri italiane, nella sede del Movimento disoccupati 7 novembre a vico Arena alla Sanità, nel corso di una iniziativa curata dal gruppo anti-carcerario di attivisti e attiviste napoletani.

Il 15 dicembre, infine, parteciperemo all’iniziativa Vivere morendo. Contro ergastolo e pene capitali: istituzioni dell’agonia, organizzata con la casa editrice Sensibili alle foglie all’ex Opg – Je so’ pazzo (via Imbriani, 218). L’incontro è uno spunto per riflettere su un tema di forte attualità, ovvero l’agonia imposta ad alcune categorie di detenuti attraverso l’istituto dell’ergastolo, non difforme dalla pena di morte ancora in vigore in molti paesi del mondo. La discussione muoverà da un’analisi del lavoro sul tema da parte della casa editrice e di uno dei suoi soci fondatori, Nicola Valentino.

L’organizzazione di queste iniziative ha preso corpo nel tempo, grazie alla relazione con una serie di soggetti che negli ultimi anni hanno avviato percorsi di studio e di intervento su queste questioni. Nel nostro caso, l’attenzione a questi temi – presente da sempre, in particolare grazie a collaboratori come Dario Stefano Dell’Aquila e Antonio Esposito – si è intensificata a partire dalle sommosse in carcere nel marzo 2020, e con lo sviluppo di un lavoro collettivo nato grazie al supporto di una rete eterogenea, formata tra gli altri da Acad, Antigone, Olga, Yairaiha Onlus.

Questo percorso ci ha portati ad avviare un’inchiesta, poi divenuta un libro, sulle violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, e ad allargare ulteriormente la nostra rete lavorando con il Comitato verità e giustizia per i morti nel carcere di Modena, la casa editrice Sensibili alle foglie, gli avvocati e i giuristi più attenti a tali questioni, le associazioni e i gruppi politici che si occupano delle deviazioni giuridiche connesse alla diaspora migrante, della reclusione nei Cpr, della relazione tra carcere e Sud. Allo stesso tempo, con l’associazione Yairaiha, con altre case editrici e con gli autori di libri da e sul carcere, abbiamo organizzato una rassegna itinerante nelle principali città del sud Italia, abbiamo stretto legami con alcuni ambienti accademici che ricercano con serietà su questi temi e con i (pochi) garanti dei detenuti che svolgono con coscienza e dedizione il loro lavoro.

Pur non partendo da una progettualità definita abbiamo constatato quanto fosse necessario, sul nostro territorio e a livello nazionale, impegnarsi per rafforzare quella rete già esistente di soggetti che – spesso, purtroppo, ognuno per conto proprio – portano avanti efficaci ma isolate analisi e pratiche di lotta contro la violenza dello Stato in tutte le sue forme. In quest’ottica continueremo a portare un contributo di conoscenze e di relazioni, a promuovere alleanze tra ambienti che talvolta faticano a dialogare, a restare sull’attualità (promuovendo, per esempio, un dibattito analitico sull’ergastolo ostativo e il 41 bis) senza perdere di vista gli orizzonti ultimi della lotta. In questo senso, accogliamo con soddisfazione le sponde, ma anche gli stimoli, ricevuti negli ultimi mesi da alcuni tra gli spazi sociali autorganizzati napoletani, e invitiamo attivisti e militanti a intervenire nel percorso collettivo che sta prendendo forma. Per noi, e speriamo non solo per noi, questa necessità si fa ogni giorno più urgente. (napoli monitor)

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