L’occupazione suolo è un gentile omaggio del Comune di Napoli. Ma Domenico Dolce e Stefano Gabbana, come si dice da queste parti, «busseranno con i piedi». Nel senso che non si presentano certo a mani vuote nella città che spalancherà loro le braccia per quattro giorni. La maison pagherà circa quarantamila euro per far fronte a servizi accessori di polizia municipale e netturbini. (il corriere del mezzogiorno)
Il grande evento inizierà giovedì 7 e proseguirà fino al 10 luglio: quattro giorni di alta moda, visite guidate e feste per celebrare i trent’anni della maison. […] Quattrocento gli ospiti in arrivo tra voli privati, transfer in auto di lusso da Roma e super yacht. Sono multimilionari clienti della griffe, giornalisti e personaggi dello star system. […] I festeggiamenti cominciano giovedì a Villa Pignatelli. Serata blindatissima, ma pare l’unica a cui parteciperanno il prefetto e il sindaco a dare il benvenuto in città. (la repubblica napoli)
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«In questi anni ho parlato alla città, ho creato una connessione sentimentale con la mia gente. E ho lavorato molto sull’autonomia, la dignità e l’orgoglio del popolo napoletano». (luigi de magistris, sindaco di napoli)
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«È l’inizio di una rivoluzione che farà parlare di Napoli nel mondo nei prossimi cinque anni. Napoli diventerà un soggetto politico autonomo, questo sì. Un soggetto politico importante e nazionale. Napoli bisognerà studiarla. Napoli diventa capofila di un grande movimento di liberazione. Da cosa? Da un sistema corrotto oligarchico mafioso e liberista. Non solo in Italia, ma in Europa». (luigi de magistris)
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«L’evento è un grande colpo d’ala per Napoli. Avremo un ritorno d’immagine enorme, il sito della maison ha segnato undici milioni di visitatori con Napoli. La città sta diventando un brand e il ritorno della Loren ha triplicato l’attenzione dei media. L’arrivo di staff e ospiti ha fatto scattare l’indotto: lavoro per ristoranti, alberghi, ormeggiatori. Poi c’è stato un significativo contributo per alcuni monumenti». (nino daniele, assessore comunale alla cultura)
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«Da visionario penso che la fase più avanzata della democrazia sia l’anarchia, sogno comunità che si autogestiscano senza poteri, solo amore!». (luigi de magistris)