Il collettivo Napoli è formato da scrittori e giornalisti partenopei. Nel primo lavoro, Senza macchia. Diario dei miei anni maturi – in uscita per Einaudi a ottobre – è la città stessa a parlare. Proponiamo un estratto dell’ultimo capitolo.
La seconda elezione di de Magistris rappresenta per me una svolta. Sono d’improvviso meno calda e più razionale. Ho voglia di stringere tutti ma non lo do a vedere. I miei figli mi solleticano con un moto instancabile, come è sempre stato da centomila anni. Solo ora, però, mi accorgo di quanto siano davvero miei, quei figli. Le mie stesse viscere darei, il magma che ribolle nel mio petto, pur di vederli contenti.
A quindici anni incendia due scuole. «I prof mi trattavano male» (il mattino, 3 luglio).
Sugli scogli di Mergellina, proprio di fronte agli yacht super lusso ormeggiati al molo Luise, c’è la casa in plastica dove vive un clochard. Per i vip arrivati per la festa di Dolce & Gabbana a bordo dei loro panfili, la vista sul mare di Napoli contempla anche la baracca con i teli bianchi e azzurri e il pavimento con le assi di legno. È l’ultima contraddizione della città. […] «Siamo abbandonati da tutti – dice Ciro, dallo Chalet delle Palme – domenica proprio qui di fronte c’è stata una rapina alle sei del pomeriggio. […] Non è la prima volta. Speravamo che con l’evento di D&G migliorassero qualcosa. Invece tutto è rimasto nell’abbandono. Non c’è speranza». (tiziana cozzi, la repubblica napoli, 7 luglio).
Un immenso amore per la città quello dei due stilisti: «Hanno voluto che i dipendenti dello store indossassero le t-shirt con scritto “Napoli”, a dimostrazione che amano profondamente Napoli. Grande umiltà». (il roma, 7 luglio).
Ho il timore che continuino a non capirmi, lontano da qui. Io non sono stata creata dalla mano di Dio come dicono artisti e letterati davanti a uno spritz. Io sono stata creata da me. Da un seme germinò il frutto, da quel frutto – che ora non esiste più ma tornerà tra venticinque anni – un succo denso colò. Intorno, tutto era nero, immobile. Era la fonte di vita.
La vicenda della balena spiaggiata lo scorso fine settimana a Ischitella, ad altezza del lido Don Pablo ha contorni incredibili. Tali da rasentare il ridicolo. Gli abitanti hanno protestato presso il comune di Castel Volturno denunciando puzza di putrefazione e presenza di insetti. «Bisogna rimuovere quella carcassa – hanno detto – abbiamo paura per la nostra salute». In effetti il fetore, soprattutto nelle ore più calde, era insopportabile. Addirittura, secondo alcuni esperti, il capodoglio avrebbe potuto esplodere a causa dei gas prodotti dal processo di decomposizione. Cosa un po’ esagerata. Comunque l’amministrazione ha provato a risolvere il problema, ma la grossa pala meccanica inviata per rimuovere la carcassa non è riuscita nell’intento e il comune ha confessato di non avere sotto mano una ditta specializzata in «rimozione di carcasse di balene». (alessandra del giudice, il corriere del mezzogiorno, 5 luglio).
Ma per chi ha seguito la celebrazione fa una certa impressione leggere sul foglietto dopo: “La messa è finita, andate il pace”, le istruzioni per preparare il “Rotolo di zucchine con stracchino e prosciutto cotto”, piatto che si raccomanda per essere “…una idea golosa per gite fuori porta, antipasto per cene o pranzi tra amici” e non è compreso dunque tra i fallaci piaceri della terra. (francesco canessa, la repubblica napoli, 5 luglio).
In quanti sanno spiegare perché a Napoli i broccoletti si chiamano friarelli? Oppure chi sa dire da dove proviene il nome tarallo? O ancora, come nasce la parmigiana di melanzane, il tortano e il casatiello? (federica urzo, il roma, 4 luglio).
Io, che abito il centro profondo della terra. Io soffro i più vicini alla mia tana. Sono sepolta da strati geologici millenari eppure sento la folla scalpitare attorno alla bocca del cratere.
Gli alberghi gremiti, il record di transiti all’aeroporto di Capodichino – oltre trentamila due giorni fa – e il Molo Beverello invaso dai crocieristi. Basterebbero questi tre elementi per teorizzare un banale sillogismo. Napoli capitale del turismo. (valerio iuliano, il mattino, 3 luglio).
Torre del Greco sposa la pizza, attese centomila persone in città (il roma, 3 luglio).
Luigi de Magistris non molleggia, anche se in più occasioni ha dimostrato di saper ballare la tarantella, o almeno si è gettato nella mischia diverse volte in campagna elettorale, per recuperare magari qualche voto ballerino. Ma anche se non molleggia cita Adriano Celentano. «Mò dobbiamo fare un po’ di rock, non voglio gente pigra nella macchina comunale, gente che dice sempre no». (marina cappitti, metropolis, 6 luglio).
Il Marocco non vuole i rifiuti della Campania (il corriere del mezzogiorno, 6 luglio).
Troppa gente. Ma cos’è questo continuo tamburellare? Dio mio, piantatela!
Un rapporto con l’isola essenziale che è nato per i due stilisti oltre quindici anni or sono. Al loro ritmo dalle Eolie Dolce e Gabbana fecero tappa a Capri per “scendere” nel negozio di Amedeo Canfora, il negozio più antico dove sono nati i sandali capresi per ammirare dalle vetrine quegli accessori che avevano lanciato la linea Capri nel mondo. (anna maria boniello, il mattino, 3 luglio).
Da quando il sindaco della mia versione terrena si è rinsaldato in municipio ho perduto ogni speranza. So che prima o poi mi staneranno e a quel punto dovrò mostrarmi. Solo un’improvvisa inversione di rotta, una nuova liberazione, potrebbe ridarmi ossigeno!
Non le sembra azzardato paventare il rischio di una disaffezione improvvisa per Napoli da parte degli stranieri?
«Per noi il momento è buono. O ne approfittiamo ora o non lo faremo più. Spagna, Grecia e Croazia si stanno organizzando e, una volta che i turisti si allontaneranno verso quei paesi, non ci sarà più nulla da fare. Anche le grandi catene alberghiere non investono a Napoli, tranne rare eccezioni, perché temono la nostra burocrazia. La congiuntura favorevole per noi finirà. Il nostro alleato, ora, è l’Isis». (valerio iuliano intervista ettore cucari, presidente fiavet, il mattino, 3 luglio).
Con queste alleanze, però, è improbabile. Da qui sotto io ho paura. Al disagio non ho mai badato. Anzi, più ce n’è e più ci si allontana la verità. E chi si avvicina a me rischia grosso. Io sono Napoli, se vi affascino fuggite.
Avete i capelli lunghi? Siete allora più attraenti che mai. A dichiararlo è di recente una ricerca scientifica. […] Al di là della ricerca, al di là dei capelli lunghi o dei capelli corti, le donne sono tutte meravigliose creature! (sex and naples, rubrica a cura di mariagrazia poggiagliolmi, il roma, 8 luglio).
a cura di palanza – testi del collettivo Napoli
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