Giovedì 4 aprile a Fuorigrotta, in piazza Italia, spari in un parco giochi. I sicari mancano il loro obiettivo, ma feriscono alla gamba una donna che era lì con la figlia di undici anni. Solidarietà dalla mamma di Giogiò Cutolo: “Non sarai mai sola, stiamo creando una rete”.
Nello stesso giorno la Corte di appello di Napoli ridetermina la condanna inflitta a Simone Isaia, autore del rogo della Venere degli stracci, in due anni e sei mesi di reclusione, a fronte dei quattro anni disposti in primo grado. La decisione gli consentirà di lasciare il carcere per andare in una comunità, anche se per Repubblica Napoli Isaia resterà sempre un clochard: “Rogo della Venere. Il clochard verso i domiciliari”.
Intanto viene sgomberato dalla polizia municipale il Mercato Ittico di via Duca degli Abruzzi, esempio di architettura razionalista progettato da Luigi Cosenza, dove trovavano rifugio alcune decine di “clochard”, come conferma Repubblica (“blocchi di cemento per fermare i clochard”), in gran parte stranieri. La struttura, annuncia il Comune, entrerà a far parte del Parco della Marinella, un progetto di area verde di cui si parla ormai da un buon quarto di secolo.
Il 6 il direttore del museo di Capodimonte, Eike Schmidt, annuncia a Firenze la sua candidatura come sindaco per il centrodestra. Presumibilmente si dimetterà dal museo. “Scelta che mi lascia perplesso”, commenta il sindaco di Napoli Manfredi. Il Pd organizza una raccolta di firme per sostituirlo.
Domenica 7 vengono arrestate sessantatré persone per associazione a delinquere finalizzata alla vendita di valuta contraffatta, anche all’estero, aggravata dall’aver agevolato l’attività del clan Mazzarella, che “governa” su diversi quartieri del centro città. Il gruppo aveva organizzato una sorta di stamperia itinerante di denaro falso, che raggiungeva diversi paesi europei producendo guadagni per circa sei milioni di euro, una parte dei quali finiva al clan come tangente. Tra gli arrestati in flagranza alcuni francesi venuti appositamente a Napoli per acquistare set di banconote da cinquanta e cento euro.
Lunedì 8 Il Mattino dà notizia dell’ordinanza della procura per l’abbattimento di un edificio abusivo costruito a Casoria, sette piani per ventiquattro appartamenti, locali commerciali e box auto. Molti tra i residenti (che oggi si organizzano in un comitato) avevano ricevuto nel corso degli ultimi trent’anni licenze in sanatoria dal Comune e contratto mutui con le banche per quegli stessi appartamenti.
Lo stesso giorno circa cento giovani della Rete studenti per la Palestina vengono caricati duramente in via Toledo perché cercano di recarsi all’esterno del San Carlo per contestare la concessione del teatro alla Nato, in occasione del suo settantacinquesimo compleanno. Due ragazzi vengono feriti gravemente alla testa e portati in ospedale.
Il 9 Aurelio De Laurentiis è di nuovo in prima pagina per la possibile costruzione di un nuovo stadio. Nonostante il sindaco abbia liquidato più volte questa opzione, De Laurentiis torna sulla sua idea di un impianto nell’ex area industriale di Bagnoli, in particolare nella zona del Parco dello sport, area che ha una precisa destinazione di fruizione pubblica secondo i piani in attuazione. “Quello che Manfredi non vuole capire – spiega ADL – è che io sono un imprenditore puro e non ho bisogno di finanziamenti altrui. Chi li ha messi all’inizio i soldi per il Napoli? Il Comune in tutti questi anni ha mai fatto lavori al Maradona? Li ha fatti la Regione sotto mia richiesta visti i miei rapporti con Vincenzo De Luca, che saluto e ringrazio”.
Sempre il 9, un’altra polemica, quella tra “canari” e “gattari” (secondo i titoli dei quotidiani) per il nuovo regolamento del parco Floridiana, al Vomero, che consente dopo diversi anni l’accesso ai cani. Entusiasti i proprietari dei cani, che garantiscono il rispetto delle regole dotandosi di palette e bottigline d’acqua per pulire i viali; meno felici i gattari (“ma non ci chiami così”, chiede al cronista una di loro) che all’interno del parco accudiscono una colonia felina. La signora, che chiede l’anonimato, si dice impaurita che i cani vengano sguinzagliati e i gatti aggrediti. Per questo motivo lei e suo marito hanno inoltrato una lettera al direttore dei Musei della Campania chiedendo la revoca del provvedimento.
Mercoledì 10 cinquemila musulmani si ritrovano a pregare in alcune piazze della città (la maggior parte in piazza Garibaldi) per la festa di fine Ramadan, uno dei riti più importanti per la comunità islamica. Da trent’anni i musulmani di Napoli attendono la costruzione di una moschea capace di soddisfare le esigenze degli oltre trentamila fedeli che risiedono in città (centomila in Campania), molti dei quali ormai napoletani di seconda o addirittura terza generazione.
L’11 un cinquantacinquenne napoletano cade dal balcone di un hotel di Capri in cui lavorava, rimanendo politraumatizzato e in condizioni molto gravi. L’uomo risulta assunto dalla struttura come autista. Nelle stesse ore, dopo il voto contrario delle opposizioni di destra, Aicast (Associazione industria commercio artigianato servizi e turismo) protesta e chiede il ritiro del provvedimento del comune di Napoli che obbliga le aziende che lavorano in concessione con l’amministrazione cittadina a garantire ai propri lavoratori un salario minimo di nove euro all’ora, pena la decadenza dei contratti.
Non si placa intanto la polemica tra canari e gattari (nel giro di pochi giorni i giornali hanno sdoganato i termini e rinunciato alle virgolette) sul regolamento della Floridiana. Sempre venerdì 11, Gennaro Di Biase scrive sul Mattino, speriamo per lui costretto dal direttore, circa quattromila battute sulla questione. Ne occupa due-trecento citando il Paralipomeni della Batracomiomachia di Leopardi, poemetto satirico in cui si racconta di una guerra tra topi e rane come allegoria delle lotte per il potere. In effetti la questione si fa sempre più scottante, tanto che, dopo una vera e propria battaglia a suon di commenti social, in cui si alternano insulti volgari e riflessioni teleologiche sulla futura convivenza pacifica di cani e gatti, a capo del partito dei felini si mette il presidente del Comitato valori collinari Gennaro Capodanno, che chiede l’intervento del ministro Sangiuliano per una modifica del regolamento.
Intanto è arrivato nel rione Sanità, scortato dalle forze dell’ordine, Simone Isaia. Il trentatreenne sconterà la pena per il rogo della Venere degli stracci nella comunità della pastorale carceraria Liberi di volare diretta da don Franco Esposito, che informa la cronista del Corrmezz: “Ha chiamato subito la mamma che verrà presto a trovarlo. Anche il vescovo ha espresso il desiderio di vederlo e ho saputo che Michelangelo Pistoletto è intenzionato a passare”.
Ancora venerdì, dopo cinque giorni di occupazione del rettorato della Federico II, il rettore Lorito partecipa a un’assemblea con oltre duecento studenti, in protesta per il coinvolgimento del rettore nella Fondazione Medor (controllata dal gruppo Leonardo, aziende leader a livello europeo nella produzione di armi) e per gli accordi che la loro università mantiene con università ed enti israeliani direttamente coinvolti, a vario titolo, nel genocidio in corso in Palestina. Il rettore annuncia che porterà la questione degli accordi in senato accademico e si dice pronto a dimettersi dalla fondazione. (redazione)