Ieri mattina gli attivisti del Gridas hanno rilanciato sul proprio sito e sui propri canali social la mobilitazione che portano avanti da ormai dodici anni, da quando nel 2010 hanno ricevuto la prima ingiunzione di sgombero dall’ex Istituto Autonomo Case Popolari.
Sono stati comunicati infatti in questi giorni gli esiti negativi della sentenza del processo civile intentato dallo ex Iacp nei confronti del centro sociale di via Monterosa, a Scampia. Il giudice ha dichiarato “senza titolo” l’occupazione del Gridas e ne ha ordinato “l’immediato rilascio”, condannando il centro sociale al pagamento delle spese processuali e di vari oneri, per oltre diecimila euro.
“Interpelliamo nuovamente le istituzioni pubbliche – hanno scritto sul sito gli attivisti – affinché si facciano carico della questione, nella speranza che questa volta, mentre Mirella La Magna e il Gridas vengono riconosciuti ufficialmente da Procida Capitale della Cultura 2022 come presidio culturale destinatario di una delle ventidue “lettere sul futuro”, si riesca a uscire da questa paradossale contraddizione che si trascina da troppi anni”.
“Abusivo – continua il comunicato, citando una vecchia lettera scritta da Felice Pignataro allo Iacp – non è chi restituisce all’uso dei cittadini una struttura abbandonata da anni e ritenuta pericolosa per l’incolumità degli stessi, ma piuttosto il potere che per anni espropria i cittadini, per incuria, delle strutture che potrebbero migliorarne la vita”.
Per venerdì 18 marzo (ore 18:30) è stata convocata negli spazi del centro sociale un’assemblea per definire le tappe della mobilitazione. A questo link invece è possibile leggere la lettera aperta di sostegno per il Gridas scritta in occasione dell’ultima udienza del processo civile, nell’ottobre 2020.