«Mi sono candidato per le condizioni della città. È un momento delicato e difficile, più di quanto appaia. Chi andrà a governare Napoli troverà una situazione t-e-r-r-i-b-i-le».
Quando lei arrivò nel 1993 trovò una situazione di dissesto e le macerie di Tangentopoli…
«Sì, ma misi in campo la migliore giunta mai vista a Napoli: Barbieri, Marone, Scipione Bobbio, De Lucia e tante altre personalità di alto livello. Ci rimboccammo le maniche e ci mettemmo al lavoro. Senza parlare del passato. Se vinco, si torna a quella stagione, con nomi anche esterni alla realtà napoletana ma che abbiano voglia di tornare qui e mettersi in gioco». (mario pepe intervista antonio bassolino, il roma, 2 marzo).
– Ah, amore. Hai letto del nostro caro sindaco? Parla della prima amministrazione. Ricordi quel periodo? Il 1993, tesoro, è stato l’anno in cui ci conoscemmo. Questa brezza che entra dal terrazzo evoca sensazioni sopite. Quel bacio a piazza Carlo III…
Mi sono sempre chiesto perché, in seno agli svariati progetti delle linee metropolitane concepite e ipotizzate in questi decenni, non sia mai stata presa in considerazione piazza Carlo III. (lettera di leonardo sestopassi, il mattino, 27 febbraio).
– Mi sembra che quella primavera napoletana non sia mai finita, tanto vivida è ancora nei miei ricordi.
Quest’anno l`inverno arriva a primavera (libero, 1 marzo).
– Andavamo al Fusaro a leggere le poesie di Prévert. Io indossavo sempre quella camicia beige che tanto ti piaceva. Mi chiamavi “cucciolone”.
Les feuilles mortes (Le foglie morte) è una splendida poesia di Jacques Prévert, diventata poi una famosissima canzone di Yves Montand. A Parigi, nelle ventose giornate autunnali, le foglie morte si disperdono in vorticosi mulinelli lungo i viali degli Champs Elysées. Quanta poesia! Quanto romanticismo! Anche noi a Napoli non ci facciamo mancare un pizzico di poesia e in queste giornate di forte scirocco, possiamo ammirare le buste della monnezza mentre volteggiano nell’aria resa quasi palpabile dalla enorme quantità di “zozzimma” trasportata dal vento. (lettera di martino paradiso, il mattino, 29 febbraio).
– Teresa, io fumavo! Fumavo dozzine di sigarette al giorno. In realtà cominciai per fare colpo su di te. Me le procuravo da mio fratello, che aveva un amico contrabbandiere. Oggi è morto.
Sembravano “normali” stecche di sigarette di contrabbando invece era una truffa: oltre centocinquanta stecche che invece delle “bionde” contenevano polistirolo e chiodi, sono state sequestrate oggi a Napoli dagli agenti dell’unità operativa tutela emergenze sociali della polizia municipale. (il corriere del mezzogiorno, 27 febbraio).
– E tesoro, ricordi quando facemmo l’amore per la prima volta? In quel campo di pomodori alle falde del Vesuvio. Quanto ci imbrattammo? Che risate… Sai, mi hanno detto che da quelle parti è cambiato tutto.
Distretto del pomodoro, impegno della Cia (il roma, 27 febbraio).
– Tesoro, io direi di tornare a Napoli per votare. Quella stagione magica merita un’altra opportunità.
E Lucia allora voterà Valente? «Senta, sto dalle sette e mezza di stamane fuori casa, penso a lavorare. Sono quasi le quattro, fatemi pranzare. Arrivederci». (alessio gemma, la repubblica napoli, 27 febbraio).
– E poi quanto tempo è che manchiamo da Napoli?
Di Napoli mi manca tutto: i suoni, il vociare della gente, la musica, il cibo, il mare, i colori». La sua napoletanità? «È molto accentuata e si evidenzia in ogni mio comportamento: sono giocherellona, vivace, un po’ folle, forse troppo credulona». (maridì sessa intervista patrizia pellegrino, metropolis, 27 febbraio).
– Avrei anche voglia di passeggiare, di rivivere i profumi, i suoni e i frastuoni della mia amata città. Ti ricordi quel vicolo? Da lì si vedeva tutta Napoli.
Negli ultimi tempi, accanto alle lastre d’amianto accatastate ai bordi della via, accanto al rischio di ritrovarsi vittima della caduta di un pezzo di marmo o di ferro, e ancora, accanto allo slalom tra i cadaveri di gatti e di topi, si è aggiunta un’ulteriore difficoltà: l’illuminazione pubblica è prossima all’estinzione. I lampioni si stanno via via fulminando senza che nessuno provveda alla sostituzione. Il che significa che, ogni giorno, al calar del sole, è davvero il nulla più totale. Un nulla in cui ciascuno è esposto a tutti i pericoli del caso. […] Di civile, in vico Paradisiello, non c’è più nulla. (cronache di napoli, 2 marzo).
– Beh, poco importa. Noleggeremo una barca, andremo al largo. Come nell’estate del 1993.
Un rigonfiamento, “duomo”, per dirla con gli addetti ai lavori, sul fondo marino con associate emissioni gassose è stato localizzato per la prima volta nel golfo di Napoli a una distanza di circa cinque chilometri dal porto e di due e mezzo da Posillipo. […] «I dati raccolti nel golfo di Napoli – spiega Guido Ventura, ricercatore dell’Ingv – ci indicano che siamo m presenza di un’attività correlabile a una fenomenologia vulcanica non associata, per ora, a una risalita diretta di magma; tuttavia, come ormai noto da precedenti esperienze in Giappone, Canarie, Mar Rosso, queste manifestazioni possono, in alcuni casi, precedere la formazione di vulcani sottomarini o esplosioni idrotermali». (cronache di napoli, 2 marzo).
– Tesoro, mi ascolti? Mi sembra di parlare da solo. Ehi! Teresa! Cosa ti succede? Sei strana! Aiuto!
Squame di platino, occhi di diamanti. Spirali preziosissime avvolgono i polsi, giocano con le falangi, abbelliscono i décolleté. I serpenti e Bulgari, un feeling che vive e nutre se stesso da decenni. (il mattino, 4 marzo).
– Teresa, mi senti? Cosa ti è successo?
– Non sono più il tuo amore, Ettore. Sono il fantasma di Achille Lauro. Ricompaio per meglio consigliare coloro che a giugno si recheranno alle urne. In nome del popolo italiano, Ettore, rammenta lo sfascio compiuto dalle amministrazioni di centro sinistra! Disgraziato, distorci il passato per tornare a votare Bassolino. Resta piuttosto in terra d’Albione dove sei, pensa alle cose tue, non tornare a Napoli. Mai! Addio!
– Oddio, oddio, oddio! Teresa!
– Che c’è, amore? Perché urli?
– Oh tesoro, sei tu. Non puoi capire cosa è successo. Ma non hai sentito nulla?
– No, cuoricino di panna, stavo mettendo lo smalto ascoltando i Pooh. Ma che hai? Sei così pallido. Sai cosa pensavo? Perché non organizziamo un viaggio a Napoli? È tanto che manchiamo. Potremmo andare a fine maggio, e magari seguire anche l’elezione del sindaco. Ho letto che si candida Bassolino.
– No, tesoro, forse è meglio di no.
– Ma come, parli sempre così bene della tua città. Ho pensato a un tour tra i vicoli…
“Vasciotour”, è in arrivo la start-up per un vacanza nei bassi cittadini. Brevi periodi di vacanza esperienziale a Napoli con soggiorno nei vasci (bassi), condivisione di pranzi e cene con gli abitanti locali e visite attraverso itinerari non convenzionali. (il roma, 3 marzo).
– Interessante, però è meglio restare qui a Londra. A giugno c’è il battesimo della figlia del principe William…
– Ma dai, non ti manca la vivacità partenopea?
– Sai, a volte diventa insolenza. E dà fastidio.
– Non capisco, mi sembri strano.
– Sto invecchiando. Stiamo invecchiando insieme, Teresa. E non saremo mai più giovani come nel 1993.
Prima che ti chiamasse Brizzi sapevi che cosa fosse una milf?
«No, ma poi mi sono informata».
Non ti ha dato fastidio che un regista ti chiamasse per interpretare una tardona?
«Fermi tutti! Una milf non è una coguar».
Potresti tradurre?
«La cougar è la tardona, cinquanta/sessantenne che gioca ancora a fare la felina. La milf è una mamma che j’ammolla e piace ai ragazzoni».
Tu hai mai fatto politica?
«Da ragazza frequentavo piazza del Gesù, a Napoli. Luogo storico degli azzeccati».
Gli azzeccati?
«La sinistra-sinistra-sinistra». (vittorio zincone intervista luisa ranieri, sette – il corriere della sera, 4 marzo).
a cura di palanza