Boom di turisti e visitatori, ma anche città bloccata dal traffico, strade chiuse, disagi, inquinamento atmosferico e acustico, per le semifinali della kermesse Napoli Racing Show, in scena sabato 13 aprile sul lungomare di Napoli. La Confcommercio parla di incremento del dieci per cento dei flussi per ogni grande evento organizzato. Noi invece, proprio quando stavamo per esultare perché nessuno aveva ancora accoppiato le parole “grandi eventi” e “Bagnoli” scopriamo che Enzo Rivellini (sì, proprio lui), presidente del Racing Show, ha dichiarato: “Torneremo il prossimo anno, e questa volta la location sarà il lungomare di Bagnoli”.
Sempre sabato, nel fossato delle torri aragonesi in via Marina, un incendio di cui non si conoscono le cause divampa nei pressi dei fortunosi accampamenti dei senzatetto che provano a ripararsi in quella zona, a pochi passi dall’immondizia che viene gettata copiosamente dai napoletani che un tetto ce l’hanno.
Domenica 14, sul Mattino, l’ex assessore Bernardo Tuccillo approfitta dello spazio ricevuto per tessere le lodi dell’amministrazione in carica, mettendo dentro a un articolo che sembra più un comunicato di partito che un editoriale, tutto quel che può, dalla riqualificazione di Bagnoli e Napoli Est (di cui è il solo, allo stato attuale, a essersi accorto) alla svendita del patrimonio del Comune alla società Invimit, dall’arrivo degli investitori arabi all’Europeo di calcio. Ci si domanda se per questo tipo di editoriali sia il giornale a pagare l’autore o il contrario.
Ancora paura in zona flegrea, sempre nella giornata di domenica, per uno sciame bradisismico la cui prima scossa (la più potente) ha registrato una magnitudo di 3.7. La terra ha cominciato a tremare intorno alle 9:35 e si è mossa per ulteriori novanta volte circa. Al netto del panico fomentato dai quotidiani, l’Osservatorio Vesuviano conferma che non c’è alcun segnale di possibili eruzioni e che il livello di allerta resta “giallo”.
Intanto, l’approssimarsi dell’estate e un paio di weekend di sole mettono in guardia il comune di Napoli ormai terrorizzato dall’idea che i napoletani possano andare al mare senza pagare. Lunedì 15 Il Mattino rivela che da palazzo San Giacomo stanno già lavorando per riconfermare il contingentamento degli accessi alle spiagge imposto col pretesto del Covid (dopo le università, le spiagge a numero chiuso), e per lanciare una nuova app al fine “di evitare i disagi dell’anno scorso”. L’assessore Cosenza parla di “software pronto nelle prossime settimane” ma tace su cancelli e altre barriere imposte dai concessionari e residenti nell’accesso alle spiagge libere, e dello scandalo della più grande città di mare del paese con un livello ridicolo di litorale utilizzabile liberamente da tutti.
Quello che si paga, invece, va sempre bene. Giubilo generale, tra martedì e mercoledì, per l’apertura dell’ascensore che conduce al Monte Echia, dal quale si può ammirare uno dei panorami più belli della città e che è stato preso, fin dalla sua apertura, d’assalto da napoletani e turisti (il prezzo è al momento quello di un biglietto dell’autobus, ma verrà aumentato tra qualche settimana). Gli inchiestisti di Repubblica Napoli però avvertono di un grave pericolo incombente: “Il Comune pensa a un percorso d’arte. Ma spuntano i venditori abusivi di bibite”.
Giovedì 18 il sindaco Manfredi torna a parlare del possibile arrivo del fondo di investimenti di stato arabo che sarà ospitato dall’Unione industriali il prossimo 13 maggio. Il Mattino riporta, il giorno dopo, le parole del sindaco nella rubrica (non è uno scherzo) “La città che piace”. Manfredi parla di “una visita di alto profilo”, “opportunità significativa per il percorso di internazionalizzazione della città”, di “nuova centralità di Napoli”. Inutile ricordargli che l’Arabia Saudita è sulla lista nera di Amnesty International per continue violazioni dei diritti umani, incarcerazioni arbitrarie di oppositori, assassinii di giornalisti e chi più ne ha più ne metta.
Venerdì 19, intanto, mentre gli arabi già preparano la gita, si legge di una manifestazione in via della Maddalena, dove un gruppetto di circa trenta persone ha bloccato il traffico per diverse ore, chiedendo l’allontanamento di un senzatetto africano, sofferente psichico. A organizzare la protesta il consigliere della quarta municipalità Simeone e il comitato “Na luce rint’a Maddalena”, col suo presidente Bruno Barone. “Chiediamo legalità”, “Vogliamo pulizia e decoro”, si legge sui cartelli di residenti e commercianti della zona. A pochi metri dall’incrocio dove si svolge la manifestazione, nel 2017, una bambina fu ferita da un proiettile vagante sparato contro alcuni ambulanti africani che si rifiutavano di pagare il pizzo ai clan della zona. (redazione)