Sabato 24 febbraio i giornali napoletani aprono con le nuove dichiarazioni del governatore della Campania De Luca contro la presidente del consiglio Meloni: “Non possiamo dar spazio a chi adotta uno stile da stracciarola, fatto di volgarità, approssimazione, arroganza e mistificazione”. Due giorni prima la premier aveva lanciato accuse rispetto all’utilizzo dei fondi di coesione da parte della Regione per finanziare sagre e appuntamenti di scarso rilievo come “la festa del caciocavallo”.
Lo stesso giorno i quotidiani riportano le dichiarazioni del garante regionale dei detenuti Samuele Ciambriello, che solleva il caso di un uomo novantaduenne in carcere per abusi sessuali (una tipologia di reato che preclude o limita l’accesso a benefici come permessi premio, semilibertà, liberazione anticipata e messa alla prova). “Nello stesso reparto ho parlato a lungo con un ottantenne; un altro di settantadue anni è affetto da sclerosi multipla. […] Questi detenuti dovrebbero essere accolti in strutture di accoglienza in ambito socio-sanitario e in comunità residenziali”. GP (nome di fantasia) dovrà scontare ancora tre anni di condanna. Verrà fuori dal carcere “risocializzato”, se sarà ancora vivo, a novantacinque anni.
Domenica 25 il comitato Portosalvo denuncia la trasformazione del convento di San Francesco al Vomero in un panoramico resort di lusso, in seguito a una ristrutturazione e al passaggio da quindici a trenta camere. Sull’edizione del Mattino del giorno successivo si difende Raffaele Ferraro, gestore della struttura: “Il sito è stato chiuso per dieci anni. Abbiamo ristrutturato tutti i piani. I sacerdoti continuano ad avere delle loro stanze. C’era una delibera comunale che intimava alla chiesa di rifare le facciate. Loro non avevano la disponibilità e io feci i lavori. In cambio di questa ristrutturazione abbiamo un comodato d’uso della durata di dieci anni”.
Lunedì 26 viene diffusa la notizia di nove ingiunzioni, una per ogni partita, inviate dal Comune al presidente del Napoli De Laurentiis. Si tratta di un ultimatum per il pagamento mai versato dei compensi agli agenti della polizia municipale che hanno prestato servizio durante le gare della squadra (in totale quasi centomila euro): in caso di mancato pagamento gli uffici di palazzo San Giacomo procederanno con le richieste di pignoramento dei conti del Napoli. Gli avvisi arrivano pochi giorni dopo la comunicazione di indagine della Corte dei conti per cinque assessori delle giunte de Magistris e Manfredi, che non si erano sufficientemente attivati per riscuotere quanto dovuto da vari imprenditori organizzatori di eventi e manifestazioni sportive.
Sempre lunedì la presidente della quinta municipalità (Vomero-Arenella) lancia un j’accuse nei confronti dell’azienda idrica del comune (Abc – Acqua bene comune) a proposito della voragine stradale di via Morghen, apertasi qualche giorno prima: “Dallo scorso settembre, attraverso il nostro ufficio tecnico, abbiamo chiesto all’Abc di verificare i propri impianti idrici e fognari in corrispondenza dei dissesti stradali segnalati. È assurdo che il 24 febbraio non risultino ancora comunicati gli esiti delle verifiche richieste”.
Il 27 si apprende che sono trecentosessanta i dirigenti scolastici campani che hanno firmato l’appello per “il rispetto della libertà di manifestazione” lanciato dai colleghi toscani e indirizzato al ministro dell’istruzione Valditara, dopo le violente cariche subite dagli studenti in corteo a Pisa, che chiedevano la fine dell’offensiva israeliana in Palestina. Fa un certo effetto la mancata firma dei dirigenti di importanti istituti napoletani come il Sannazzaro, l’Umberto I, il Mercalli, il Vico, il Vittorini e il Pansini.
Mercoledì 28 protesta all’esterno della sede della Direzione regionale di tutela alla salute: in piazza c’è il Comitato genitori trapiantati di cuore e trapiantati adulti. I manifestanti danno vita a un presidio contro la cancellazione dei posti letto del centro trapianti dell’ospedale Monaldi e la chiusura di alcuni reparti all’avanguardia inaugurati appena cinque anni fa.
Il 29 Il Mattino pubblica alcune indiscrezioni sui requisiti pretesi dall’Uefa per gli impianti che dovranno ospitare le gare degli Europei di calcio 2032. “Attorno all’impianto – scrive Luigi Roano – si dovrà creare sviluppo economico, uno stadio smart e multifunzionale che abbia un village per il turismo sportivo legato all’Europeo. […] Uno stadio che funzioni sette giorni su sette, che deve essere in una parola un attrattore”. Il ministro dello sport avrebbe proposto tre soluzioni al sindaco Manfredi per la ristrutturazione del Maradona: cessione del diritto di superficie a lungo termine per chi propone la riqualificazione dello stadio; intervento pubblico a supporto del soggetto privato non in termini di finanziamenti, ma di garanzie bancarie; intervento pubblico per agevolare la creazione di fondi immobiliari per gli investimenti sull’area, senza capitale pubblico. In sostanza, l’unica cosa certa è che lo Stato non metterà una lira e che l’impianto diventerà di fatto esclusivamente appannaggio del Napoli (con buona pace dei napoletani che frequentano le palestre, la pista di atletica e gli impianti che si trovano nella parte coperta dello stadio, dal momento che non si sente mai parlare di clausole per la tutela dell’utilizzo pubblico di una struttura che ha proprietà comunale). Vale la pena ricordare, infine, che le ultime normative promulgate in materia definiscono come “diritto di superficie” il diritto di “edificare e mantenere una costruzione al di sopra o al di sotto di un fondo di proprietà altrui e di rivendicare la proprietà della costruzione o dell’opera”.
Sempre nella giornata di giovedì il ministro della salute interviene con una lettera sui manifesti affissi dalla Regione, stampati con fondi pubblici, in cui si accusa il governo Meloni di essere responsabile dello sfascio della sanità in Campania e in particolare della chiusura dei pronto soccorso: “De Luca abbandoni il cabaret e dimostri di saper spendere bene le risorse. Se la sanità campana non funziona, se ne assuma le responsabilità”. A questa linea si accoda il ministro Sangiuliano: “Pur di aizzare le persone contro il governo, mente. Bugie, pagate con i soldi dei contribuenti”. Non pervenute voci critiche che evidenzino con dati e argomentazioni meno caciarone la corresponsabilità delle amministrazioni regionali e governative nel disastro della sanità meridionale e campana (penultima regione in classifica sulla base dei livelli essenziali di assistenza).
Venerdì 1 marzo vengono pubblicati i risultati economico-finanziari preliminari del gruppo Leonardo nel 2023. In Campania l’azienda è presente con sei stabilimenti e circa cinquemila addetti (più altri cinquemila circa in aziende controllate). “Gli ordini – comunica Leonardo, leader nei settori difesa, aerospazio, tecnologie di cybersecurity e militari – evidenziano una crescita continua e strutturale, attestandosi vicino alla soglia di diciotto miliardi di euro”. Nel primo semestre del 2023 la corsa agli armamenti ha generato la stipula di nuovi rifornimenti per Brasile, Colombia, Perù, Cile, Sud Africa, Panama, Guatemala, Giappone e numerosi paesi del Sud-est asiatico. Dall’inizio della guerra in Ucraina, invece, i paesi europei hanno disposto l’aumento delle spese militari per diverse decine di miliardi di euro. La Leonardo è partecipata al trenta per cento dallo stato italiano.
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