Fotogalleria di Viviana Perez
Hanno letteralmente piantato le tende nel cortile del dipartimento di studi umanistici della Federico II, gli studenti della Rete studentesca per la Palestina di Napoli, dopo un corteo partito di buon ora questa mattina da largo San Marcellino, in risposta all’appello internazionale di mobilitazione studentesca.
Forti della risonanza ottenuta dalle proteste nei campus universitari americani, gli studenti europei hanno infatti deciso di dar vita a una campagna di “Intifada studentesca”, cominciata questa domenica (in Italia i primi accampamenti si sono organizzati a Bologna e Roma) e che ha come obiettivo la costruzione di una giornata internazionale di iniziative per il 15 maggio, data che ricorda la Nakba, la “catastrofe” iniziata in Palestina quasi un secolo fa e che da allora non ha conosciuto fine.
Oltre alle rivendicazioni che si stanno sviluppando collettivamente a livello internazionale – e quindi la fine del genocidio nei territori occupati e la liberazione della Palestina “dal fiume al mare” – gli studenti napoletani chiedono al rettore della Federico II la rescissione degli accordi esistenti con le università israeliane e con le aziende belliche. Dopo l’occupazione dei suoi uffici di metà aprile, il rettore Lorito aveva peraltro garantito che avrebbe portato la questione all’interno delle strutture istituzionali di discussione dell’università, e contestualmente aveva annunciato le proprie dimissioni dalla Med-Or, fondazione della Leonardo che costruisce le strategie, produttive e “diplomatiche” (sotto la guida dell’ex ministro Minniti), della prima azienda europea per produzione di armi.
Nulla di tutto questo è accaduto, anzi, il rettore ha dato buca a un appuntamento previsto per oggi a cui gli studenti avevano provocatoriamente portato i documenti necessari alle dimissioni, nel caso in cui anche nelle prossime settimane Lorito dovesse avere un’agenda troppo fitta per occuparsi della cosa. Il rettore, però, non si è fatto trovare, e la firma non è stata apposta.
L’acampada prosegue intanto nella sede di via Porta di Massa. Per questo pomeriggio (ore 15:30) è prevista un’assemblea che calendarizzerà iniziative e mobilitazioni dei prossimi giorni. (rosa battaglia)
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