C’è un video in internet, dello scorso 29 ottobre, in cui si vede il sindaco de Magistris attorniato da un gruppo di persone, intento a difendere l’operato suo e della sua giunta dagli attacchi ricevuti per il ritardo dell’avvio alla refezione nelle scuole. Con la solita protervia il sindaco si vanta di aver portato a casa un risultato, ovvero di aver sbloccato la situazione (a oltre un mese e mezzo dall’inizio della scuola) nonostante l’alt della Corte dei conti alle spese fatte dal comune in fase di riequilibrio di bilancio. «Abbiamo fatto quello che dovevamo. Ora tocca alle municipalità. Chi non firma se ne assume la responsabilità», dice il sindaco, come se ci fosse da festeggiare una vittoria e non da chiudere a testa bassa l’ennesimo capitolo di sciatteria amministrativa a cui ci hanno abituato le sue giunte.
Non dev’essersi accorto, de Magistris, che il via libera del comune è arrivato a quasi due mesi dall’inizio delle scuole, tanto che se qualche municipalità ha immediatamente raccolto l’invito e avviato l’iter, qualche altra ancora si sta mettendo al passo e, a oggi, soltanto negli istituti di pochissimi quartieri i bambini sono rimasti a scuola per il tempo prolungato. Per gli altri ci sarà da aspettare ancora, almeno un’altra settimana.
Una parte delle persone che incalzano il primo cittadino nel video, fa parte della Rete delle scuole napoletane che questo pomeriggio ha manifestato fuori palazzo San Giacomo, chiedendo di essere ricevuta in delegazione da de Magistris (che non si è presentato, nonostante la promessa fatta nel filmato di cui sopra) e dall’assessore Annamaria Palmieri. Il comitato ha reso pubblico un documento in cui, oltre alla rabbia per il clamoroso ritardo, elenca una serie di punti per i quali chiede un impegno all’amministrazione, che vanno dall’attivazione immediata del servizio in tutte le municipalità a una maggiore trasparenza sulle procedure di assegnazione del prossimo appalto; dal coinvolgimento delle “commissioni mensa” in queste procedure, fino alla formalizzazione dell’inizio della refezione, nei prossimi anni, a partire dal primo giorno di scuola. L’ultimo punto è un’esplicita richiesta di dimissioni dell’assessore Palmieri.
I soliti toni da “io contro tutti” utilizzati dal sindaco, cozzano infatti con la realtà. Il comune ha piena responsabilità di quanto accaduto: il bando per l’assegnazione del servizio alle aziende è stato emanato con notevole ritardo, lo scorso giugno; è bastato a quel punto qualche prevedibile intoppo burocratico (la commissione giudicante non si è riunita e poi non ha potuto deliberare per mancanza di numero) a far precipitare la situazione. I paletti della Corte dei conti hanno solo fatto il resto, e così da due mesi migliaia di persone che avevano organizzato la propria quotidianità pensando di poter contare sul supporto pomeridiano dell’istituzione scolastica, hanno dovuto pagare una baby-sitter o arrangiarsi in altro modo, senza contare l’importanza del “tempo pieno” in una città in cui le scuole capaci di offrire questa opportunità alle famiglie dovrebbero essere di più e non di meno.
Nel frattempo le famiglie hanno dovuto subire la beffa di un aumento del costo del servizio, quindici euro aggiuntivi deliberati (quelli sì, in tempo) lo scorso 30 marzo. «Chi ha un lavoro precario e non può allontanarsi per andare a prendere i figli, chi non può contare sull’aiuto dei nonni, cosa deve fare?», si accalora Imma, una delle mamme del comitato, ai microfoni dei giornalisti, mentre i bambini, dopo aver mangiato i panini, si rincorrono in piazza o cominciano a disegnare, seduti per terra, su dei grossi rotoli di carta bianca.
Al termine dell’incontro, le mamme salite in delegazione sono piuttosto deluse. L’assessore Palmieri ha minimizzato il problema, confermandosi specialista nella disciplina olimpica dello “scaricabarile”, finendo per addebitare addirittura gli ultimi ritardi al mancato invio delle liste di alunni da parte delle scuole. La questione è stata liquidata in scioltezza come una situazione emergenziale, dimenticando che fin dal loro insediamento le amministrazioni de Magistris – di cui la Palmieri è sempre stata assessore alla scuola – sono state coinvolte in polemiche per il mancato avvio del servizio refezione (nel 2012 in alcuni istituti le mamme furono costrette a promuovere una “autogestione” della mensa). Meno decisa e capace, si è mostrata invece l’assessore nel fornire garanzie alle richieste del comitato che, spiegano alcuni membri, «continuerà a insistere, perché le istanze presentate trovino riscontro concreto». (riccardo rosa)
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