Cosa manca? Un vecchio dà una botta più che una risposta: filo e ago per cucire. È l’unica voce umana che permane di un sogno nero che m’insegue. È un delirio rumoroso e cieco che va cercando le sue immagini nel quotidiano. Ed ecco che certe visioni diurne abbracciano i suonirici* ricongiungendo a mo’ di film la notte col giorno. Niente roba da Oscar sia chiaro, piuttosto un corto d’apertura per cineforum da sanatorio. Non ci si mette molto a capire che a stare troppo vicino si perde il fuoco, eppure la vita è prima e dopo il vetro che separa l’interscambiabilità del dentro e del fuori.
Conta più lo smarrimento sfocato del primo piano o l’inesorabile scorrere dell’immobilismo sullo sfondo? Che rapporto intercorre tra la lingua dei panni stesi e quella delle insegne più o meno luminose? Il loro discorso disordinato ci dice di indigeni, colonizzatori, e indigeni che si fanno colonizzatori, come in un nastro spinato di Möbius che però, non è male saperlo, prima o poi andrà spezzandosi.
[fine primo tempo]
Altra notte altri suogni**, una eco dal passato. Sento Bonaparte dire: «Abbiamo novanta probabilità su cento», ed è la mattina di quella che sarebbe passata alla storia come la battaglia di Waterloo. A giorno eccolo il campo di battaglia, tra i fumi appena svaniti del ddt e ciò che resta di un plotone che doveva essere altrettanto spavaldo, forte dei suoi corazzati che però, di lì a poco, sarebbero rovinosamente precipitati zampe all’aria. La tecnica comanda il mondo e si sa, quando un’arma esiste non c’è cassetto che la contenga: va usata, e tante grazie alla storia che gli prepara il campo(santo).
Bevete, Drink, Buvez! Non importa cosa, ciò che conta è l’imperativo del verbo travestito da suggerimento fraterno. Il bicchiere – altro che mezzo – è strapieno: cinquanta per cento veleno il resto mal’aria. Il solito finale, diradano i suoni mentre un fondu lascia affievolire un’immagine fino a farla sparire, mentre un’altra, incognita, è di là da divenire. (cyop&kaf)
* Suoni onirici, così chiamati dallo psicanalista Johnny Baldains nel suo libro Sogni rumorosi. Viaggio tra i paesaggi sonori della mente. Intersection, Connecticut, 1978.
** Sogni rumorosi, Baldains, Cit.