Venerdì 15 gennaio, alle ore 17,30, presenteremo presso l’Istituto Froebeliano (via Stella, 137) La rivolta del riso. Le frontiere del lavoro nelle imprese sociali tra pratiche di controllo e conflitti biopolitici, libro curato da Renato Curcio per le edizioni Sensibili alle foglie. Nell’occasione incontreremo Renato Curcio e Paolo Bellati.
Per quale obiettivo ultimo agisce l’operatore sociale, quello di integrare le persone nelle istituzioni esistenti oppure di metterle in conflitto con le istituzioni stesse? Come deve comportarsi quando i cosiddetti utenti si oppongono al suo intervento, perché non lo ritengono adeguato alle proprie esigenze o lo considerano addirittura punitivo e umiliante? Vengono prima i valori che l’operatore considera propri o quelli imposti dal ruolo e ribaditi dal mandato dell’impresa che lo impiega e dell’istituzione che lo delega a operare?
A Milano un gruppo di operatori sociali si è riunito in un cantiere sul “mal di lavoro”, in cui lavoratori e lavoratrici delle imprese sociali hanno cominciato a narrare e analizzare in prima persona le esperienze fatte e quelle in corso. Il primo incontro si è svolto nel dicembre del 2013, con una quarantina di persone. Ne sono seguiti altri otto, uno al mese. Il libro, uscito nel 2014, è il tentativo di mettere ordine nei materiali prodotti e di offrire degli spunti per proseguire nell’esplorazione di questo universo andato in frantumi, forse per decidere di abbandonarlo o per provare a ricostruirne i pezzi, ma in un modo del tutto diverso.
Nell’istituto Froebeliano del rione Sanità opera l’associazione Traparentesi, un gruppo di attivisti e operatori sociali che, contando solo sulle proprie forze, tiene aperto dal 2008 uno spazio pubblico dedicato ai bambini e ai migranti del quartiere. Un luogo difficile dove impiantare una ludoteca o una scuola di italiano, eppure le persone che lo frequentano sono riuscite a tagliargli addosso un po’ alla volta un senso e un’identità, affinando i propri strumenti nel contatto quotidiano con i ragazzi, con le famiglie, con le insegnanti. Per l’ennesima volta lo spazio è finito nel mirino di vecchi e nuovi politicanti, che vogliono prendersi quello che è stato costruito in questi anni, anzi vogliono semplicemente buttarlo a mare senza dare in cambio nessuna garanzia alle decine di persone, piccole e grandi, che lo frequentano. La presentazione di questo libro, e la presenza di chi vorrà prendervi parte, è da considerare un piccolo atto concreto di vicinanza e sostegno.
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