MONiTOR
  • Home
  • Ultimi
  • temi
    • ambiente
    • casa
    • detenzioni
    • iniziative
    • lavoro
    • migrazioni
    • notizie
    • sanità
    • scuola
    • spazi pubblici
    • storie
    • turismo
  • Città
    • bologna
    • milano
    • napoli
    • roma
    • torino
    • altre città
  • linee
  • culture
    • arti
    • cinema
    • fotografia
    • libri
    • musica
    • teatro
  • Foto
    • fotogallerie
    • fotoreportage
  • storie disegnate
  • Autori
  • edizioni
culture
16 Luglio 2018

LE PAROLE DELLA MUSICA / NapoliSoundscape, paesaggi sonori e trasformazioni urbane

Antonio Mastrogiacomo antonio mastrogiacomo, cristian sommaiuolo, dario casillo, napoli soundscape
(disegno di chiara tirro)
(disegno di chiara tirro)

Dobbiamo alla scuola canadese l’applicazione di un pensiero ecologico al suono. Siamo sul finire degli anni Sessanta quando Robert Murray Shafer introduce un nuovo modello di comprensione del suono a partire dai suoi valori simbolici, aneddotici e semantici. Nasce così il World Soundscape Project presso la Simon Fraser University di Vancouver: al centro della ricerca viene posto l’ambiente grazie alla tematizzazione del paesaggio sonoro. Ne nasce un testo, Il paesaggio sonoro. Un libro di storia, di musica, di ecologia che ancora oggi rappresenta una pietra miliare della letteratura musicale.

Tra gli obiettivi del World Soundscape Project c’è quello di creare una rete di compositori sparsi nel mondo e in grado di raccogliere e curare queste informazioni facilmente deperibili. Non manca Napoli: i suoi paesaggisti sonori si chiamano Dario Casillo e Cristian Sommaiuolo. Da più di un lustro portano avanti questa ricerca nata tra le mura dell’aula di Musica elettronica del conservatorio San Pietro a Majella. Ma il soundscape non si limita alla registrazione delle tracce audio raccolte qua e là con un registratore – parleremmo in questo caso di field recording, di registrazione audio su campo. Il WSP insiste invece sull’aspetto compositivo, sull’impiego di questi suoni nel contesto di una loro organizzazione, manipolazione, risemantizzazione. 

Se l’esperienza dell’inquinamento acustico è ampiamente inscritta nel solco della modernità, il rumore che si agita al fondo della vita quotidiana diventa esso stesso sede di ulteriori approfondimenti. Dice Dario: «Dopo poche registrazioni ci siamo accorti della presenza di molti più suoni di quanti effettivamente pensavamo di ascoltare: abbiamo voluto ridare dignità al rumore di fondo della città». Cristian insiste molto sulla pratica dell’ascolto: «Ascoltare vuol dire prendere posizione nei confronti dell’ambiente che ti circonda». Al di là delle differenze di nozione tra ascoltare e sentire, la pratica dell’ascolto viene ridotta quotidianamente alla subordinazione. Semmai usiamo il suono come a chiuderci in una bolla, quando ci inserriamo nel privato dell’ascolto auricolare. 

Insomma, la relazione tra suono e ambiente si gioca su molti, diversi piani. “Realizzeremo, sistematicamente, delle registrazioni audio dei luoghi acusticamente significativi – strade, piazze, metropolitane, treni, autobus, mercati e di tutti quei suoni in via di estinzione”, scrivono sul loro sito; accanto ai testi troviamo diverse fonografie della città di Napoli – e non solo – messe a disposizione per gli utenti della rete. Il progetto resta altamente inclusivo, pronto a raccogliere i contributi degli interessati di turno.

Il tema del paesaggio sonoro acquista rilievo nel momento in cui ci accostiamo alla storia dei suoni nella loro quotidianità: al pari che le immagini di città, offrono un punto di vista prospettico sui cambiamenti della società. Non è il caso delle metropolitane di Napoli, ma la crescente operazione di riduzione del rumore applicata ai mezzi di trasporto racconta bene il rapporto dell’uomo col suono prima che con l’ambiente. Lo stress auditivo cui siamo continuamente sottoposti lavora silenziosamente l’inconscio acustico e viene implicitamente somatizzato. Solo quando parliamo di inquinamento acustico, tutto risulterà ancora più chiaro: solo quando scatta l’allarme, ci si anima per respingere il pericolo.

Rilevare il suono che ci circonda perché preziosa palestra di educazione all’ascolto: si tratta di un metodo alla portata di tutti, che ci porta direttamente tra le onde del fenomeno acustico senza vederlo ridotto necessariamente alle altezze musicali. Lo si considera nel suo statuto di informazione complessa.

In una città come Napoli, il suono racconta al pari che le campagne di scavo la stratificazione urbana della città, soprattutto al cospetto dei tempi moderni. Stretto è il rapporto tra il suono e la sua memoria. Ci preme ricordare come i suoni rischino continuamente l’estinzione: il punto è che non basta raccoglierli per salvarli. (antonio mastrogiacomo)

Share on Facebook Share on Twitter Share on Google+
Previous Article Ignoti alla città. Periferie e marketing urbano a Bologna
Next Article Lo sparo nella notte, mercoledì a Pomigliano

Related Posts

  • La malattia contro il potere. Giovanna Ferrara e l’innocenza dei dinosauri

  • Vivere in un mondo nuovo. Il confine immaginario tra Oriente e Occidente in un libro di Renata Pepicelli

  • Videograms of a Revolution. Domani a Galleria Toledo per la rassegna A Fuoco!

  • Between Revolutions. Domani a Galleria Toledo per la rassegna A Fuoco!

Appuntamenti

Edizioni MONiTOR

Le case dei sogni

Un compagno

Lo stato delle città, n°13

Lo stato delle città, n°12

Lo stato delle città, n°11

Lo stato delle città, n°10

Lievito

La memoria bucata

Lo stato delle città, n°9

Confini

Le guarattelle

Lo stato delle città, n°8

Le fragili alleanze

Lo stato delle città, n°7

La settimana santa

L’estate è finita

La Venere degli stracci

Lo stato delle città, n°6

Baby Gang

Lo stato delle città, n°5

Lo stato delle città, n°4

Solidi

Detti

Lo stato delle città, n°3

Lo stato delle città, n°2

Risalendo la china

Quartieri Spagnoli

L’infelicità italiana

Lo stato delle città, n°1

Lo stato delle città, n°0

Heroes

Lo sparo nella notte

Qualcosa che bruci. Oroscopo di Foucault

Il cielo in una stanza

Lo sparo nella notte

La città orizzontale

Grigio

Primavera breve

Fino all’urdemo suspiro

Vai mo

Palude

iL SINDAKO

Lo stato della città

Il fuoco a mare

La sfida

Odissee

SUPPORTA NAPOLIMONiTOR

AUDIODOC, PODCAST, VIDEO

GALLERIE E REPORTAGE

Storie Disegnate

Lo stato delle città / LA RIVISTA

Newsletter

Loading

Chi siamo

Napoli Monitor è stato un mensile cartaceo, in edicola dal 2006 al 2014.
A partire dal 2010 è un sito di informazione e approfondimento.
Dal 2015 pubblica anche libri e dal marzo 2018 la rivista “Lo stato delle città”.

contatti

La redazione di Napoli Monitor si trova in via Broggia, 11; 80135 – Napoli – info: [email protected]

MONiTOR

© Copyright 2015 - 2023. Proudly supported by dopolavoro and Shift-Left