Sabato 23 scoppia un nuovo caso sull’(in)accessibilità delle spiagge napoletane. Sui giornali cittadini finisce la segnalazione degli attivisti di Mare Libero che denunciano la chiusura del doppio cancello che porta alla spiaggia delle Monache, a Posillipo. Nonostante l’area sia destinata a un uso pubblico non esistono varchi che dalla strada conducono al mare, se non quello controllato dal condominio Sirena e dal concessionario Bagno Sirena, soggetti privati che hanno circondato nel corso degli anni la zona demaniale e che chiudono abusivamente il cancello che dovrebbe garantire l’accesso libero alla spiaggia.
La sera stessa, intorno alle 20, muore nel porto di Napoli Gaspare Davì, marinaio quarantacinquenne di Trapani che lavorava sulla nave Antares di Gnv. Sulla morte dell’’uomo, che risulterà essere stato travolto da un semirimorchio, viene aperta un’inchiesta dalla procura che indaga sul possibile reato di omicidio colposo, in riferimento soprattutto alla manovra della ralla che stava caricando i semirimorchi a bordo della nave in partenza per Palermo. Dalle prime indagini si suppone che possano esserci state irregolarità nella manovra e nel posizionamento degli operai, anche dovute alla necessità di concludere in fretta le operazioni. Dall’inizio dell’anno sono più di centocinquanta le persone che hanno perso la vita sul luogo di lavoro.
Lunedì 25 Il Mattino riprende le denunce del consigliere comunale Maresca sull’utilizzo dello stadio Maradona da parte del calcio Napoli. Si apprende che la Corte dei conti ha aperto un’inchiesta sull’iniziativa benefica organizzata dalla società partenopea allo stadio il 4 maggio scorso, ovvero la giornata che portò la squadra alla conquista matematica del terzo scudetto. Il Napoli aveva dichiarato di voler devolvere l’incasso all’associazione Maestri di strada. L’evento fruttò un incasso di circa duecentottantacinquemila euro, ma soltanto novemila sono stati destinati alla onlus.
Mercoledì 27 paginone di Repubblica Napoli sul turismo culinario a Pasqua. “La genovese come non l’avete mai vista. La pastiera di cui non avete mai scoperto i segreti. Il casatiello con la sua genesi e le leggende tramandate nei secoli”. Sembra una brochure pubblicitaria, ma è l’articolo di Tiziana Cozzi che racconta la seconda edizione di “Vedi Napoli e poi mangia”, rassegna ideata, promossa e finanziata dal comune di Napoli. “Per conoscere davvero una città devi mangiarla”, spiega Marino Niola, supervisore della kermesse; l’assessora al turismo Armato mette l’accento sulla relazione tra “la napoletanità e il cibo” e annuncia entusiasta che nel weekend di Pasqua sono attese in città duecentomila persone, senza contare gli arrivi last minute. Proseguono intanto le proteste degli operatori del settore dopo l’aumento delle tariffe per l’ingresso in città dei bus turistici. In una conferenza stampa di Confcommercio, Unione Industriali, Confesercenti e Assoturismo, si denuncia il rischio “di mettere in ginocchio il settore”.
Sempre mercoledì arriva la sentenza relativa al caso Acerbi, il calciatore dell’Inter che durante l’ultima partita di campionato contro il Napoli avrebbe insultato il brasiliano Juan Jesus chiamandolo negro: per la procura federale non c’è certezza del contenuto discriminatorio dell’offesa, e il calciatore viene assolto. Il Napoli e Juan Jesus (che annuncia di voler denunciare il difensore interista) commentano negativamente la sentenza, evidenziando come lo stesso Acerbi, subito dopo l’offesa, abbia ripetutamente chiesto scusa al suo collega e all’arbitro, tanto da lasciar trapelare la consapevolezza di aver fatto qualcosa di molto grave. In segno di protesta, il Napoli annuncia che rimuoverà dalla maglia di gioco la scritta contro il razzismo e che non parteciperà a nessuna iniziativa antidisriminatoria della Figc, in quanto “meramente di facciata”.
Giovedì 28 i quotidiani riportano la decisione della Cassazione di restituire i beni che erano stati confiscati agli imprenditori di Acerra Salvatore, Cuono e Giovanni Pellini, condannati in via definitiva per disastro ambientale in un’indagine sulla gestione di rifiuti provenienti da altre regioni. I legali dei tre imprenditori avevano impugnato il provvedimento di confisca del giugno 2023, perché avvenuto fuori dai termini previsti dalla legge. L’importo stimato, secondo Repubblica Napoli, del patrimonio dei Pellini, si aggirerebbe intorno ai duecento milioni di euro. “Piango. Altro non so fare per non smarrire la mia dignità di uomo. Il signore ci doni la forza”, commenta Maurizio Patriciello.
Lo stesso giorno viene diffuso il video di un un uomo visibilmente disorientato, scappato da una casa di riposo per anziani, mentre vaga senza meta sulla corsia di sorpasso dell’Asse mediano, tra le auto che sfrecciano a gran velocità e suonano il clacson cercando di evitare il peggio. Dopo una serie di segnalazioni l’anziano è stato raggiunto da una pattuglia dei carabinieri e affidato ai medici del 118.
Il 29 diversi quotidiani pubblicano il programma della consueta Via crucis del venerdì santo, che si concluderà quest’anno con una “street crucis”, la via crucis della street art, fortemente voluta dall’arcivescovo di Napoli Mimmo Battaglia. “Un evento di creatività urbana – si legge sul Mattino – che vede impegnati quattordici artisti nella realizzazione live di opere pittoriche. Gli artisti che hanno aderito all’iniziativa sono Biodipì, Nuru B., Olivieri JSD, Ancelo191, Vittorio Valiante, Trisha, Antonio Sena, Teso 1, La 180, Carlo Latino 1785, Amed, Golaone, A_Mo e Dubbio”. (redazione)
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